Locman, Panerai, Lorenz. Per storia e qualità questi tre sono i brand italiani che hanno fatto scuola di orologeria in Italia (nati orologiai, a differenza di Bulgari e Breil, e non facenti parte del segmento fashion watches come Armani e d1 Milano). Dal secolo scorso, tra alti bassi, percorsi e traguardi differenti, questi tre sono stati i marchi pionieri di innovazione ed ingegneria in Italia, raggiungendo vette molto lontane ed abissi molto profondi, in senso letterale. Senza soffermarci sulle due case del nord Italia, Lorenz (Milano) e Panerai (Firenze), oggi ci soffermeremo sul brand della “Bedda Sicilia” per eccellenza, Locman.
Un’azienda relativamente giovane (fondata nel 1986), è vero, ma il cui ingresso nel mercato è stato un vero e proprio exploit, se pensiamo a tutti i “testimonial” gratuiti che hanno contribuito ad aumentare la sua popolarità, tra cui Victoria e David Beckham, Elton John, Sharon Stone, Nicole Kidman e Jennifer Lopez. In più, l’allora Premier Silvio Berlusconi regalò Locman ai capi di Stato e di Governo durante un un G7 nel 2002 a testimonianza dell’eccellenza del made in Italy.
Tutto ciò perché Locman è stata molto intelligente nel capire l’unico modo per tener testa all’orologeria Svizzera: fare innovazione. E allora via con brevetti e sperimentazioni tecniche e stilistiche, tra cui l’utilizzo di titanio e fibra di carbonio, più leggeri e resistenti dell’acciaio, e anche materiali biocompatibili, a dimostrazione dell’amore per il mare e la natura. I design Locman sono da sempre unici, basti pensare allo Stealth, al Tonneau (per un periodo l’orologio più amato negli Stati Uniti) e il suo modello di punta, il Montecristo, declinato in centinaia di vesti e colorazioni, ma sempre di un fascino raro.
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